Conversazioni per fare-spazio

novembre 2022
Operazione partecipativa di scrittura e ricamo su pezzi di feltro componibili.

Parte del progetto Corrispondenze, realizzato in collaborazione con Cristina Materassi.

A partire da quadrati di stoffa nera, componibili tra loro, é stata redatta, durante le giornate di svolgimento del progetto a fine novembre 2022, una lunghissima conversazione sull’abitare fatta di parole disegnate con il gesso e in seguito ricamate.

Per quattro giorni, una delle stanze dell’Artiglieria, a Torino, è stata abitata da conversazioni sull’abitare in continuo divenire, lasciate dai passanti su questo spazio di stoffa, ampliatosi di giorno in giorno e di pezzo per pezzo.

Creando un momento intimo e conviviale l’intento del progetto è stato quello di creare occasioni di dialogo con i passanti su cosa significhi farsi spazio in un determinato luogo e renderlo abitabile. La partecipazione all’opera è stata elemento fondamentale per una costruzione condivisa del pensiero e dello spazio. Il tappeto non ha vuto, infatti, una forma precisa ma si è mosso in ogni direzione, si è fatto simmetrico o asimmetrico, ha assunto le caratteristiche che i pensieri collettivi che lo hanno composto hanno scelto di dargli. Questo spazio, fatto di stoffa, può mutare forma di occasione in occasione, facendosi archivio dinamico e camaleontico.

 Torino

Corrispondenze

Un seme, una mappa, uno scampolo di stoffa, una buca delle lettere. Cosa significhi Abitare non è una questione da poco.
La parola deriva dal latino “habeo”, avere, ma, mutuata nella sua accezione iterativa, implica un’estensione temporale, “avere in modo continuato”. Potrebbe tradursi in “mantenere”. Mantenere un luogo, un contatto, una relazione. Abitare è quindi una questione di tempo e di reciprocità. Invero, l’esposizione prolungata a certe correnti, a particolari lingue, volti o storie ci modella, crea abitudine. Così l’abitare genera corrispondenze tra luoghi e persone. È un atto di co-costruzione, una ricerca senza fine da compiere con e insieme all’altro.

Corrispondenze è il titolo del progetto avviato dalle artiste Cristina Materassi e Paola Boscaini nel 2021. Nata con l’intento di documentare come le forme e i modi di abita-re si esprimono all’interno del contesto urbano, la loro ricerca si struttura attorno all’atto del “corrispondersi”: una pratica semplice eppure essenziale per co-costruire relazioni profonde con il contesto e la comunità in cui viviamo. Corrispondenze è innanzitutto partecipazione. Al centro di tutto c’è la capacità di offrire uno stimolo, un punto di partenza per accogliere l’intervento attivo dei partecipanti: un invito a proporsi in qualità di co-autori nel processo di costruzione e di abit-azione del territorio.

Corrispondenze assume di volta in volta forme ed esiti differenti (oggetto materiale, mappa, magazine cartaceo o archivio), è un progetto vivo e aperto al contributo di chi desidera farsi avanti.
Nella ricerca delle artiste le due sfere dell’abitare “individuale” e “collettivo” diventano un binomio indissolubile: dalla strada allo spazio espositivo, la grammatica della corrispondenza si adatta a pubblici e ambienti differenti trasformandoli negli ingredienti di una ricetta nuova, da integrare e implementare di volta in volta.

Parole di Barbara Ruperti